È uno degli artisti che ha rivoluzionato il modo di intendere l’arte contemporanea, il mistero sulla sua identità sarà presto svelato
Considerato uno dei geni del nostro tempo, l’artista britannico Banksy non ha mai voluto rivelare la propria identità. Dopo esser stato accusato di diffamazione però dovrà presentarsi in tribunale per difendersi in una bega legale. Tra le scartoffie presenti nell’archivio all’Alta corte di giustizia sarebbe spuntato il suo nome.
L’articolo di Richard Eden del Daily Mail sta spopolando un po’ in tutto il mondo in questi giorni, il motivo è abbastanza semplice: dichiara di aver scoperto le generalità del graffitaro più famoso del nostro secolo. Non solo, perché all’interno del reportage viene mostrata anche una sua foto – che però il diretto interessato avrebbe smentito essere sua.
Svelata l’identità di Banksy? Il mistero sarà presto risolto
Banksy è lo pseudonimo di un 53enne originario di Bristol o almeno questo è quanto rivelato dal giornalista del Daily Mail Richard Eden. Secondo il reporter l’iconico artista dovrà presentarsi in tribunale per difendersi dalle accuse di diffamazione. Proprio nel faldone riguardante il caso, alla voce primo difensore ci sarebbe il suo nome – rimasto celato per tutto questo tempo.
Si tratterebbe di Robin Gunningham, nel processo sarà coinvolta anche la sua Pest Control Ltd, la società fondata per mettere in commercio le sue opere. Già nel 2008 era apparsa una foto che l’avrebbe ritratto in Giamaica, in maglietta blu e jeans, più volte smentita. A intraprendere le azioni legali di recente è stato Andrew Gallagher, il 56enne secondo le indiscrezioni avrebbe venduto liberamente le foto che immortalavano i suoi graffiti.
In parole povere si sarebbe arricchito lucrando sui lavori altrui, in questo caso di Banksy: “All’epoca non ho ben capito, le foto che ho scattato erano semplicemente del nuovo artista underground, si faceva chiamare Banksy” ha dichiarato, senza aggiungere ulteriori dettagli.
Il legale Aaron Wood di Brandsmiths ha spiegato che non se ne potrà parlare fino a che la vicenda non sarà conclusa. Anche Banksy e Pest control rimangono in silenzio, risale al 2014 la loro richiesta di deposizione del marchio all’Unione europea – la delibera dell’Ue è stata sovvertita dopo l’appello di Gallagher nel 2021.
