Le persone di una determinata età biologica sono a maggior rischio di sviluppare depressione e ansia: lo rivela un nuovo interessantissimo studio.
Dimmi quanti anni hai e ti dirò quanto rischi di essere depresso. Questo il succo di un nuovo studio intitolato: “Invecchiamento biologico accelerato e rischio di depressione e ansia: prove da 424.299 partecipanti alla Biobanca del Regno Unito”, a firma di Xu Gao, Tong Geng, Meijie Jiang, Ninghao Huang, Yinan Zheng, Daniel W. Belsky e Tao Huang.
I risultati accendono un nuovo campanello di allarme per le società contemporanee.
L’analisi dei dati della UK Biobank ha mostrato che i rischi di depressione e ansia sono correlati all’età biologica, cioè la condizione fisiologica del corpo di un individuo. La valutazione dell’età biologica nello studio in questione si è basata su una serie di tratti clinici e biomarcatori utilizzando il metodo Klemera-Doubal e l’algoritmo PhenoAge. Lo studio è stato pubblicato su Nature Communications: vediamo tutti i dettagli e i risvolti per la vita di ognuno di noi.
La fase più critica per la caduta in depressione
L’invecchiamento è un processo biologico complesso. A un certo punto della vita, la resilienza e l’integrità di cellule, tessuti e organi iniziano a degradarsi. Per valutare questo processo di degrado, gli scienziati hanno sviluppato il concetto di età biologica. Xu Gao, principale autore dello studio, e i suoi colleghi hanno voluto esaminare come il rischio di depressione e ansia si modifichi con l’età biologica. La depressione e l’ansia sono disturbi di salute mentale comuni che spesso si sviluppano insieme, in particolare negli anziani.
Gli studi condotti finora non sono stati chiari nelle loro conclusioni sulla possibilità che una cattiva salute mentale acceleri i processi di invecchiamento biologico o che l’invecchiamento biologico accelerato aumenti il rischio di sviluppare depressione e disturbi d’ansia. I ricercatori hanno analizzato i dati dell’UK Biobank, uno studio prospettico in corso con oltre 500.000 partecipanti che sono stati reclutati nel 2006-2010 quando avevano tra i 37 ei 73 anni, per studiare il nesso tra età biologica e incidenza di depressione o ansia. Poiché le informazioni sulla salute mentale non erano disponibili per tutti i partecipanti, il set di dati finale per questa analisi è stati attinto da 369.745 soggetti.
I risultati mostrano che i partecipanti con età biologica più avanzata riportano punteggi più alti sulla misurazione di depressione e ansia. E presentano anche maggiori probabilità di ricevere una diagnosi di depressione e ansia rispetto ai partecipanti della stessa età anagrafica ma biologicamente più giovani. Tenendo conto di fattori socioeconomici, i comportamenti di salute e le malattie croniche rendono questa associazione più debole, ma pur sempre presente.
L’associazione con l’età biologica risulta più forte per la depressione che per l’ansia. Il rischio genetico di depressione e ansia risulta indipendente dall’età biologica. Lo studio fornisce quindi un importante contributo alla comprensione delle basi biologiche dell’ansia e della depressione, anche se non si può escludere la possibilità che sia l’invecchiamento biologico che il rischio di tali disturbi siano causati da fattori terzi non presi in considerazione dai ricercatori.