Nemmeno i fan del cinema estremo potrebbero mai sopportare la visione di questa pellicola davvero non adatta ai deboli di stomaco!
Il cinema italiano ha diversi meriti e primati e lo ha dimostrato molte volte nel corso della storia di questo media. Tanti nomi cardine della storia del cinema del passato e del presente sono proprio italiani e ricordiamo tra le migliori pellicole, i più grandi divi, attori, sceneggiatori, registi e perfino compositori tra le nostre eccellenze nazionali. Ma abbiamo un altro primato che può non essere edificante per tutti: aver girato il film più shockante di sempre.
Sono in molti a considerare questa pellicola tutta italiana la più controversa e assurda che sia mai stata prodotta. I fan del cinema estremo e dei film che puntano sul fattore shock per raccontare una storia, veicolare un messaggio forte o semplicemente stuzzicare i limiti dello spettatore, non avranno avuto tutti il coraggio di portare a termine la visione di questo prodotto. Ma di che cosa stiamo parlando e che cos’ha di tanto spaventoso?
Chi volesse recuperare questa piccola perla di cinema shock tutta nostrana, è di recente stata reintrodotta sul mercato una nuova versione in DVD di uno dei film più controversi, discussi, odiati, amati e vietati della storia del cinema. Pochi altri titoli possono vantare di aver causato ondate di spettatori indignati e allo stesso tempo esaltati come questa pellicola. Registi horror come Eli Roth o M.Night Shamalan non hanno inventato nulla che non fosse già da invidiare a chi ha lavorato alla produzione di questo film!
Stiamo parlando, naturalmente, di “Cannibal Holocaust“, uno dei primi casi di found footage della storia del cinema. Il found footage – genere portato alla ribalta da grandi successi come “The Blair Witch Project” e “Rec” – altro non è che un film fintamente girato in maniera amatoriale dagli stessi attori. Come se si fosse, appunto, trovato da qualche parte. Una tecnica particolare efficace nel genere horror perché aumenta il realismo e l’immedesimazione nei personaggi.
All’uscita di questo film diretto da Ruggero Deodato, nel 1988, non si conosceva ancora questa particolare tecnica oggi parecchio abusata nel mondo horror. Il pretesto per la narrazione era, appunto, il ritrovamento di un documentario che raccontasse la vita di una comunità cannibale. Scene sanguinolente, violenza sugli animali – purtroppo reale – e visioni raccapriccianti hanno aumentano la leggenda attorno a questa pellicola. Erano in molti a credere, infatti, all’epoca che si trattasse di un reale documentario.
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