Il grande attore ha rievocato su Rai 1, nel programma “Oggi è un altro giorno”, un’incredibile disavventura.
Il realismo, nel teatro, non è sempre una strategia interpretativa. Si è portati a credere che tutto quel succede sul palcoscenico sia programmato da una mente sovrana, una regia onnipotente cui ogni attore si mette a disposizione anima e corpo. Ebbene, Massimo Ghini una volta si è messo a disposizione un po’ troppo e non proprio volontariamente.
Il grande attore, fra i più amati e apprezzati dal pubblico e dalla critica, ha rievocato il bizzarro episodio a Serena Bortone, su Rai1, durante il programma “Oggi è un altro giorno”. Il format è stato creato per dare slancio dopo la pandemia e prevede infatti che si raccontino vicissitudini e traversie che sono state superate con la forza, l’ingegno e il sacrificio. Ghini infatti si è riferito a un’esperienza fisicamente molto dolorosa e imprevista capitata quando recitava nell’Otello di Shakespeare accanto a Vittorio Gassman.
E stramazzò a sorpresa sul palcoscenico
Allora Ghini era un ragazzo ventenne, da poco uscito dall’accademia di recitazione. Faceva la parte di Cassio e doveva declamare “Mio comandante, ci vedremo a Cipro!” per poi uscire di scena, correre dietro il palcoscenico e rientrare dall’altra parte, dove c’era Otello (Gassman) che l’aspettava. Pronunciata la frase di saluto, Massimo Ghini ha cominciato a correre, senza accorgersi che c’era una trave davanti a lui.
Il giovane Cassio ha così battuto vigorosamente la testa contro una trave, che era lì perché si trattava dell’ultima recita e gli attrezzisti stavano smontando la scenografia, come previsto e come Cassio, preso dal proprio impegno, aveva dimenticato. Malgrado il dolore, l’alfiere del Moro di Venezia continuava a correre recandosi da Otello. E al cospetto di Gassman, che chiedeva allarmato “che t’è successo?”, Massimo Ghini stramazzava a terra dopo aver farfugliato parole incomprensibili.
Svelato il grottesco retroscena di quell’Otello
L’attore dopo tanti anni, sorridendo dell’accaduto, riferisce d’essere stato trasportato d’urgenza al Pronto soccorso dell’ospedale Molinette di Torino, vestito da Cassio, ritrovandosi vicino a un paziente vestito da calciatore. “Sembrava una scena di Zelig, una comica” ha commentato Ghini ridendo con la conduttrice.
“Sono stato un eroe e un idiota” si è rimproverato Ghini, che si pente di non aver chiesto subito aiuto, invece di correre dietro il palcoscenico in quelle condizioni pietose. Si può comunque uscire anche da una situazione così negativa e riprendersi. L’attore ha ricordato l’episodio parlando del suo con il grande Vittorio Gassman, “il maestro”, come l’ha chiamato Ghini, con affetto, ammirazione e gratitudine.