L’abbonamento a Netflix con pubblicità sembra essere, almeno per adesso, un vero e proprio flop. Ecco cosa ci dicono i dati.
Netflix è ormai diventato il migliore amico di tantissimi italiani: tantissime persone, infatti, trascorrono serate intere – soprattutto in inverno – a casa, con il piumone addosso e con davanti a loro solo la tv che proietta qualche serie oppure film.
Certo, non sarà mai al pari di un amico in carne e ossa, a cui confidare segreti, raccontare avventure, storie, vicende personali e non sarà mai neanche una spalla su cui piangere, ma nelle serate di pioggia, freddo (anche primaverili, si intende) è un degno alleato e un ottimo sostituto di una persona in carne e ossa. Detto ciò, pare che di recente non sia più tanto fedele come prima: l’abbonamento con pubblicità, infatti, pare essersi rivelato un vero flop.
Netflix, l’abbonamento con pubblicità è un flop
Di recente un’analisi di mercato ha rivelato che l’abbonamento con pubblicità a Netflix è un vero e proprio flop: le sottoscrizioni, infatti, nell’ultimo anno si sono rivelate davvero basse e le aspettative del colosso dello streaming sono state deluse ampiamente.
Già verso la fine del 2022 erano stati pubblicati alcuni dati da fonti affidabili come il Wall Street Journal e Antenna: questi avevano dimostrato che solo lo 0,1% degli utenti già iscritti alla piattaforma era passato al piano “base con pubblicità”.
Per quanto riguarda i nuovi utenti? Le cose miglioravano leggermente, ma non tantissimo comunque: basti pensare che solo il 9% delle “new entry” aveva sottoscritto lo stesso piano. Netflix aveva smentito all’epoca ampiamente, criticando il report, definendolo “poco accurato” e accusando soprattutto Antenna. Stando a quanto si legge sul Wall Street Journal, un rappresentante del colosso dello streaming avrebbe dichiarato: “è ancora troppo presto per trarre delle conclusioni sul nostro nuovo abbonamento con pubblicità. Siamo felici del suo lancio e dell’engagement che ha generato, così come della prontezza degli inserzioni che hanno stretto delle partnership con Netflix”.
Ma cos’è successo dopo? La situazione nei primi mesi del 2023 è cambiata oppure è rimasta uguale? Ecco la verità.
La situazione oggi
Per prima cosa dobbiamo dire che a confermare il succitato report ci aveva pensato, già qualche mese fa, un altro, quello di Digiday, che è arrivato ad affermare addirittura che Netflix avrebbe dovuto restituire dei soldi agli inserzionisti a causa proprio del bassissimo numero di sottoscrizioni al piano “base con pubblicità”.
Come aveva affermato Digiday, infatti: “Netflix non può mantenere le promesse fatte ai partner. Non hanno abbastanza inventario per farlo. Per questo stanno rimborsando i soldi”. Nel frattempo, però, ci sono stati dei cambiamenti: l’offerta “Standard con pubblicità” è stata di recente rinnovata. Adesso costa 5,49 euro al mese – a fronte dei 7,99 di quella base – e gli abbonati possono usare la piattaforma in Full HD su due dispositivi alla volta con 4 o 5 contenuti pubblicitari all’ora che durano dai 15 ai 30 secondi ciascuno.
Questa modifica ha sortito l’effetto sperato? Per adesso pare di sì, almeno in alcuni Paesi. Netflix ha infatti dichiarato di recente: “In Canada la nostra base di abbonati a pagamento è ora più ampia rispetto a prima del lancio della condivisione a pagamento, la crescita dei ricavi è accelerata e ora sta crescendo più rapidamente che negli Stati Uniti”.