Si torna a parlare dell’Omicidio di Tupac Shakur. Il padre del rapper adesso lancia una pesante accusa contro il Governo degli Stati Uniti.
Tupac Shakur è senza alcun dubbio uno dei pionieri dell’hip-hop mondiale. Negli anni ’90 in quella che viene ricordata come la “golden age del rap” si è diviso la scena con l’amico, poi diventato rivale, The Notorious B.I.G., si è diviso la scena americana prima della terribile sparatoria di Las Vegas. Adesso a riaprire il caso ci ha pensato il padre che ha deciso di accusare il Governo degli USA: andiamo a vedere le sue parole.
Una data che tutti gli amanti della musica rap ricorderanno è sicuramente il 13 settembre 1996, vale a dire il giorno dell’uccisione di 2Pac, uno dei più grandi di questo genere. L’artista e poeta statunitense perse la vita nella sua macchina a Las Vegas, a seguito della faida tra West Coast ed East Coast, La sua morte, insieme a quella di The Notorious B.I.G., ancora oggi rimane irrisolta ed è avvolta da un velo di mistero. Adesso a parlare sul terribile giorno ci ha pensato Billy Garland, padre del cantante.
Proprio Garland sul canale YouTube “The Art of Dialogue” ha spiegato che l’autore dell’omicidio di suo figlio è il Governo degli Stati Uniti. Nella terribile notte in Nevada, il rapper era insieme a tutti i membri della Death Row Records (sua etichetta discografica ndr) e si trovarono coinvolti in una rissa con Orlando Anderson. L’uomo faceva parte di una gang rivale di Las Vegas e la colluttazione avvenne al termine della sfida sul ring tra Mike Tyson e Bruce Seldon. Andiamo quindi a vedere cosa successe e le parole di Garland.
Omicidio Tupac, il padre non ha dubbi: è stato il Governo degli USA
Quella terribile sera a Las Vegas a scatenare la rissa fu proprio Anderson che aveva rubato una collana della Death Row, per la quale Puff Diddy (creatore della label rivale Bad Boy Records) avrebbe offerto ben 20mila dollari. Dopo l’aggressione Orlando avrebbe inseguito la macchina con all’interno 2Pac e Suge Knight, aprendo il fuoco sui due e causando la morte dell’artista. Adesso a parlare quindi è Billy Garland.
Secondo Garland il comportamento del figlio di certo non era appropriato eppure l’uomo crede che a compiere l’omicidio non sia stato Orlando Anderson. A sostegno di questa tesi ci sono anche le prove conclusive, che non hanno inchiodato l’uomo. Contro la tesi di Garland però c’è lo di Anderson, Keefe D, importante membro della gang dei Crips, che da anni incolpa suo nipote e se stesso. Billy Garland però non ha dubbi ed è convinto che tutto faccia parte di un insabbiamento del governo.
Come dichiara al canale YouTube l’uomo: “Il governo gli ha offerto un accordo. Era sotto sorveglianza degli agenti la notte del suo omicidio, così come lo stavano seguendo agli studi di registrazione di Quad“. Parlando di Keefe invece, Garland sostiene di non conoscerlo. Nonostante questo Billy sostiene che forse lo hanno costretto a dire tutto ciò per risolvere alcuni problemi. Per tale motivo il padre di 2Pac continua a credere che gli autori dell’omicidio di Tupac arrivino proprio dal governo americano.