Al Festival dello Sport di Trento è intervenuto anche l’ex centravanti del Milan e nuovo allenatore della Salernitana, Filippo Inzaghi.
Si sfideranno nuovamente in Serie A, probabilmente, i fratelli Filippo e Simone Inzaghi. L’ex bomber rossonero è infatti finito sulla panchina della Salernitana dopo aver detto addio a quella della Reggina, visto che la squadra non è riuscita a iscriversi al campionato di Serie B di quest’anno. Dopo l’esonero di Paulo Sousa i campani ripartono da Pippo, che a febbraio a San Siro potrebbe incontrare nuovamente il tecnico dell’Inter.
Una passione, quella per il calcio, che nei due è nata prestissimo. Fin da piccoli si rincorrevano per casa, affrontandosi in uno contro uno nella mansarda della loro casa di Piacenza. A rievocare quei momenti è stato il fratello maggiore, durante il suo intervento all’ultimo Festival dello Sport di Trento. Il pubblico ha trattenuto a stento le risate, soprattutto dopo il commento del papà Giancarlo immortalato da La Gazzetta dello Sport in una clip.
Filippo Inzaghi: “Giocando con Simone in mansarda mi ruppi un piede”
Quando il calcio ce l’hai nel DNA il tuo destino è segnato, o almeno questo è quello che è successo ai fratelli Inzaghi, Filippo e Simone entrati entrambi nella storia del pallone. Uno ha lasciato un segno indelebile al Milan, l’altro alla Lazio: bomber di razza il primo, centravanti di professione il secondo. La loro carriera è proseguita poi in panchina dove i ruoli si sono un po’ invertiti, è stato il minore ad avere più successo finora.
Il legame tra i due è fortissimo, da sempre. La passione per il calcio nasce durante l’infanzia e ha causato non pochi problemi in casa, come raccontato da Superpippo durante l’ultima edizione del Festival dello Sport di Trento: “In mansarda mi ruppi anche il quinto metatarso e poi dovetti spiegare al Piacenza – ero nelle giovanili – che mi ero spaccato un piede giocando con la calza. Io e mio fratello andavamo lì: sotto il camino avevamo la porta, l’altra porta era quella del bagno; la calza era il pallone e giocavamo uno contro uno fino a che non ho sentito un crack al piede”.
Poi viene tirato in ballo papà Giancarlo, che ha strappato un sorriso al pubblico presente: “Non avrei mai immaginato sarebbero diventati campioni, io poi ero occupato a correre da una parte all’altra della casa per chiedergli di smetterla. Come salivo la scala li trovavo seduti sul divano, zuppi di sudore e mi dicevano: ‘Non stiamo mica giocando noi!”