Qualcuno dice che “i soldi non fanno la felicità”. Quanto c’è di vero in questa frase? La neuroscienza prova a rispondere alle domande sulla ricchezza.
In genere si ha una visione piuttosto stereotipata e/o fissa delle persone ricche. Spesso ci si immagina persone arroganti, avare, frivole o felici e spensierate al punto da concentrarsi su cose di poco conto. Quanto c’è di vero in questo stereotipo? Ecco le risposte delle neuroscienze.
Si dice spesso che il denaro, la ricchezza, cambia le persone. Secondo alcune persone i ricchi sono psicologicamente diversi da chi non lo è, hanno un’attitudine diversa nei confronti del mondo, un approccio più coraggioso e sprezzante delle difficoltà. Una visione piuttosto rigida di quello che i soldi possono portare. In fondo il detto “i soldi non fanno la felicità“ è qualcosa che viene continuamente controbattuto da chi, invece, vede come fonte di tutti i propri problemi nella vita la mancanza di soldi.
La domanda è: cosa cambia a livello psicologico nelle persone ricche? I neuroscienziati di tutto il mondo si sono interrogati su questo quesito e hanno portato avanti studi che cercano di capire cosa cambi a livello cognitivo tra chi ha molti soldi e chi invece non ne ha. Quello che è stato osservato dai comportamenti studiati dai neurologi nei confronti dei ricchi è che questi tendono ad avere una maggior sicurezza in sé stessi. Un’entrata alta di denaro fa in modo che la persona abbia più fiducia in sé stessa e questo è stato osservato da uno studio di neurologi di Singapore tramite uno studio che ha coinvolto milioni di profili in 162 paesi diversi.
I dati mostrati dagli studiosi di Singapore hanno dimostrato che l’aumento di fiducia in se stessi dato dalla ricchezza è qualcosa di trasversale all’ambiente culturale. Oltre a questo pare che questa fiducia sia capace di durare a lungo nel tempo. Eddie Tong, uno dei ricercatori, ha inoltre sottolineato come dai dati risulti che persone più ricche siano in media più compassionevoli e grate.
Lo psicologo Paul Piff ha condotto un altro esperimento per dimostrare se le persone maggiormente ricche sono effettivamente più avare ed egoiste. Preso un campione di persone che guadagnano dai 25.000 ai 200.000 dollari all’anno, Piff ha dato a ognuna di loro 10 dollari dicendo che potevano tenerseli o donarli. Nei casi delle persone che guadagnavano di meno le donazioni sono avvenute nel 44% in più dei casi.
Il punto in questo caso è capire se le persone sotto studio di Piff erano avare perché erano ricche o erano ricche perché erano avare. Per avere conferma di questo dubbio lo psicologo ha raccolto un altro gruppo di persone e ha fatto giocare loro delle partite a Monopoly.
Durante le partite, truccate da Piff, si è notato che chi stava vincendo tendeva ad un atteggiamento più spaccone e arrogante, nonché in diritto di avere più di quanto necessario. Una conferma è arrivata dal fatto che i vincenti prendevano da una scatola più snack rispetto agli sconfitti. La conclusione di Piff è che una persona con un’attitudine più aggressiva e competitiva è più portata a fare soldi, ma anche che possedere molto denaro, anche solo temporaneamente in un gioco, porta a un comportamento più arrogante.
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