A oltre quarant’anni dall’uscita in sala continuano a riemergere curiosi racconti dei fatti avvenuti sul set, uno in particolare è scioccante.
C’è un prima e un dopo Apocalypse Now, uno dei film più importanti della storia del cinema compirà il prossimo anno 45 anni. Era il 1979 quando uscì nelle sale e sin da allora si sono sprecati gli aneddoti riguardanti i giorni delle riprese – tuttora avvolti da un alone di mistero e leggenda.
A rivelare il più interessante, da lì è nata l’idea per una delle scene madri, è stato l’attore Martin Sheen – oggi ha 83 anni. Per lui è stato il film della definitiva consacrazione, dopo l’esordio avvenuto circa una decina di anni prima. E non poteva essere altrimenti, visto che la sua interpretazione è rimasta impressa per sempre nella memoria collettiva.
“Ho pregato Coppola di non tagliare la scena”, la rivelazione shock di Martin Sheen
Da qualche mese ha festeggiato il suo 83esimo compleanno Martin Sheen, l’attore che ha vestito i panni del capitano Willard nell’iconico film di Francis Ford Coppola Apocalypse Now. La pellicola lo ha reso immortale, è vero, ma a caro prezzo.
Sheen ha più volte raccontato di aver bevuto molto durante le riprese oltre a fumare tre pacchetti di sigarette al giorno, tanto che a un certo punto fu colpito da infarto e dovette essere sostituito per un po’ da una controfigura. Dagli abusi però è nata una delle scene più famose, il regista si è dovuto far pregare per tenerla.
Siamo all’inizio del film: Willard sta vivendo un momento complicato, è ubriaco, solo e praticamente nudo nella sua stanza. A un certo punto tira un pugno a uno specchio, aprendosi uno squarcio nella mano e poi procedendo a spalmarsi il sangue in faccia. Quegli attimi sono stati vissuti realmente da Sheen, non stava recitando, come spiegato in un’intervista con Bob Costas.
“Ho ancora la cicatrice. Stavo sanguinando molto e Francis ha provato a interrompere la scena ma l’ho implorato di continuare a girare. C’erano due telecamere in funzione, diceva di non poterlo fare, nel frattempo avevano chiamato un’infermiera. Così gli ho detto ‘Ti prego, devo farlo per me stesso’ e si convinse” ha spiegato in quell’occasione e poi ha aggiunto: “Mi ha permesso di combattere con dei demoni che mi perseguitavano da un po’ (faceva abuso di alcol, ndr), riuscii finalmente a sconfiggerli”.