Sono passati moltissimi anni da quell’iconico film. E oggi il regista Steven Spielberg se ne pente amaramente
La carriera di Steven parla chiaro. Siamo di fronte a un mostro sacro che è già e rimarrà per sempre nella storia del cinema. Oggi, però, a distanza di molti anni dal grande successo, il famoso regista statunitense fa mea culpa su uno dei suoi successi più iconici. Ecco cosa ha rivelato.
Lo ha fatto oggi, all’età di 76 anni. Steven Splelberg è considerato ormai da diversi lustri uno dei più grandi registi della storia del cinema. Al pari di altri fuoriclasse della macchina da presa come George Lucas, Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, Woody Allen e Stanley Kubrick. Non si contano i premi e i riconoscimenti ottenuti in carriera: ne menzioniamo solo uno su tutti, allorquando, nel 2007, il Daily Telegraph lo ha inserito al 26º posto nella lista dei 100 geni viventi. Ha anche ricevuto il Leone d’oro alla carriera alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia del 1993.
È inoltre il regista con maggiori incassi nella storia del cinema e ha vinto due premi Oscar come miglior regista per “Schindler’s List – La lista di Schindler” (per il quale vinse anche la statuetta di miglior film), e per “Salvate il soldato Ryan”. Una carriera, quella di Spielberg, che parte da lontano e che miete successi già dalla metà degli anni ’70.
Qualche titolo: “Lo squalo” (1975), “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (1977), “E.T. – L’extraterrestre” (1982), “Il colore viola” (1985), “Hook – Capitan Uncino” (1991), “Minority Report” e “Prova a prendermi” (entrambi del 2002), “The Terminal” (2004), “Il ponte delle spie” (2015), “The Post” (2017). A lui si devono peraltro le due saghe di enorme successo di “Indiana Jones” e “Jurassic Park”.
Il pentimento di Steven Spielberg
Recentemente, un altro capolavoro del maestro, il film autobiografico “The Fabelmans”. Proprio in occasione dell’uscita di questa pellicola, peraltro molto apprezzata dal pubblico, il popolare regista ha fatto una clamorosa rivelazione, a distanza di quasi cinquant’anni dall’uscita di uno dei suoi più grandi successi, “Lo squalo”.
“Chiedo scusa agli squali, dopo il mio film li hanno decimati senza motivo” ha detto nel corso di una intervista. Uno dei film con maggiore suspense e carichi di tensione che sia mai stato girato, sia grazie alla tecnica della soggettiva incentrata proprio sugli attacchi dello squalo, ma anche grazie alla colonna sonora, ancora oggi iconica.
Il regista si pente di aver dipinto lo squalo come un animale così feroce, perché, da quel momento, sarebbe partito un odio e una psicosi contro lo squalo, tanto a portare, nei decenni successivi, allo sterminio di un numero incredibile del pesce predatore: “Mi pento davvero per la decimazione degli squali negli oceani a causa del mio film” ha detto infine Spielberg.